venerdì 18 novembre 2011

Racconto breve: Io amo il mio corpo (Tema: Il Corpo. In Antologia AA.VV. Divisione Lab, Giulio Perone Editore)


Io amo il mio corpo
di Stefania Mereu

Sono nuda davanti allo specchio.
Per l’ennesima volta mi guardo e so di aver fatto notevoli passi avanti.
Sono appena scesa dalla bilancia: 32,2 chilogrammi.
Uhm... sono ancora grassa, quindi devo procedere nel calo del mio peso.
Se voglio essere bella.
Ma che m’importa di ciò che dice mia madre: “Eleonora, non è possibile che tu continui a dimagrire!
Non può mica capire.
Io la perdono solo perché è mia madre.
Infatti, le madri difficilmente capiscono cosa si può volere alla mia età. Meno male che la vedo solo la sera, quando rientra dal lavoro. Con la scusa di studiare e navigare sul web, la vedrò sì e no mezzora al giorno. Ma è meglio così!
Lei è da tanto che ha passato i diciassette anni, ecco perché non può capire.
E poi, cosa può saperne lei della mia appartenenza al gruppo delle belle.
Lei, bella, era considerata da giovane; ma solo perché aveva le tette enormi e il culo esagerato!
Per non parlare poi dei suoi fianchi… ma per favore!
No, io lo so bene… la bellezza è ben altro.
Partirò per fare un provino come modella.
Non manca molto.
Tre mesi e compirò diciotto anni.
Mia madre finora me l’ha impedito!
Ma lei non può capire, ripeto.
Mio padre… beh, lui è in missione di pace (così la chiama). Si trova a Herat e ci starà per altri sei mesi. Nei periodi che trascorre a casa, lui mi sgrida molto più di mia madre. Che palle!
Anche lui non può capire…
Devo toccare i trenta chili… come misura massima, intendo!
Accidenti! Ho ancora l’esofago che mi brucia.
Se il mio wc parlasse, mi direbbe: “Ehi, mi stai facendo ingrassare troppo! Mangio io tutto ciò che tu elimini ogni giorno, a ogni pasto.”
Io so che se non sono ancora più magra, non posso essere attraente!
Che cosa è la salute del corpo, in confronto all’essere magri! Zero assoluto.
Mi piacciono tantissimo i vestiti attillati che ho comprato ieri; mi stanno a pennello e so che tra qualche settimana… saranno larghi!
Ah, ecco... devo ricordarmi di andare in farmacia a prendere altri lassativi… la mia memoria inizia a vacillare, chissà perché… ma è meglio che lo annoti sull’agenda del cellulare.
Ho fame, ma devo resistere! Se no mi toccherà nuovamente andare a vomitare…
Non ho voglia di sentirmi in colpa anche oggi. A volte succede, poi mi torna il malumore.
Se a pranzo ho mangiato una mela, a cena ne mangerò solo mezza. Ho deciso: sono una persona determinata.
Mezza mela= mezza quantità di calorie. Devo stare attenta, non posso rischiare di tornare indietro…
Io sì che ho una vera amica, ci salgo sopra almeno cinque volte al giorno. Lei è un’amica perché non mente… mi dice sempre la verità. La mia amica bilancia.
Io so, grazie a lei, cosa è il bene e cosa è il male. Per fortuna l’ho capito: il bene è riuscire a perdere peso… il male è guadagnare peso. Non ci vuole mica molto a capirlo: non sono come mia madre, io!!
Se riuscirò a raggiungere i trenta chili, poi potrò provare a pormi un altro obiettivo: i ventotto chili.
Cos’è la vita senza un obiettivo? Zero assoluto. E io non sono di certo una che fallisce.
Uffa... questo è già il terzo mese che salto il ciclo! Ma mica m’importa…
Sono forte io, ho il massimo autocontrollo.
Voglio bene al mio corpo.
Poi, sono perfetta in tutto quello che faccio. Amo la perfezione più di ogni altra cosa al mondo.
Accidenti! Ho di nuovo mal di stomaco... non ci voleva!
Devo nuovamente darmi dei colpi. I morsi della fame li posso contrastare solo in questo modo.
Sì, mi sono esaminata a sufficienza per oggi, devo sdraiarmi sul letto. La mamma tornerà solo fra quattro ore.
Non so il perché, ma oggi mi sento debole. Il silenzio e la penombra di questa camera mi conciliano il sonno. Devo dormire.
Perché io amo il mio corpo…

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